mercoledì 20 aprile 2011

Maraton de Madrid...Crònica de una victoria...


La partenza di venerdì è stata, è proprio il caso di dirlo, al volo. L’atterraggio ottimo, un po’ meno il recupero bagagli per alcuni . Lasciate le valigie in albergo, confortevole e con accessori da vip, ci siamo guardati attorno: Madrid è cosmopolita ed a misura d’uomo. Le case sono monumenti parlanti di stili ed epoche, di gente ed avvenimenti. Le persone, di ogni tipo e qualità, sembrano perennemente in strada ad ogni ora del giorno. (E della notte).
In un localino su per una “calle” ci siamo fermati per le libagioni serali , ricongiungendoci tutti, arrivati in date diverse, per gustare qualcosa di tipico fra battute e schermaglie, prima di mettersi in branda per la notte. I madrileni pacati di giorno, si scatenano ma in maniera tranquilla la sera. Forse fin troppo.
Sabato mattina tutti pronti per raggiungere il punto di ritiro pettorali, col metro ed una bella passeggiata nel verde mediterraneo per sgranchirsi le gambe e prepararle all’ evento. Gran fermento all’expo dove soggiorniamo per tutta la mattinata: i bimbi  sono felici di potersi muovere insieme e giocare sull’erba, le signore, in attesa, un po’ meno.
Qualcuno si dirige allo stadio, altri si fermano a pranzare  in piazza dopo aver assaltato un minimarket: il tempo è bello ed una leggera brezza porta via la calura.
Il pomeriggio trascorre tra itinerari turistici con foto, visita al palazzo Reale ed ai musei, semplice relax fra i curati giardini, giochi  allegri dei bambini, prima del rientro in hotel per affrontare la seconda serata. E’ sempre sorprendente vedere tanta gente in movimento ed in attività di svago in ogni angolo di piazze e strade: molte statue umane, venditori, saltimbanchi, gruppi di giovani che volteggiano coi loro rollerblade o imitano movimenti di lotta a suon di musica.
Velocemente ci preparano i tavoli per la cena,  poi  nuovamente per la strade della capitale spagnola. E domani la “Marato” de Madrid.
Domenica sveglia presto per gli atleti: si parte alle nove. Trasbordo di valigie e figli per alcuni, prima di raggiungere la partenza, ritmi piu’ tranquilli per i suppoter che si organizzano per incoraggiare i nostri eroi. Al 18° km, in Gran Via, c’è la postazione della 3C  pronta per incoraggiarli: bandiere e bandierine italiane, palloncini colorati, fischietto e tanta, tanta energia. E il tifo è davvero scatenato. E non solo per i nostri! Il primo della squadra è Conca, che sfreccia avvicinandosi alla famiglia, poi Pasto gasato dalle acclamazioni, Auto incitato da grandi e piccoli.
Relax relativo prima di galvanizzarsi nuovamente per gli altri che arrivano in piccolo gruppo:  Marco, sorpreso di tanta parata, Ila, Ermi e Marisa, che vuole fare la foto di gruppo con tutti e costringe chi sta già procedendo a ritornare sui suoi passi e, con parte dei supporter, entrare nell’obbiettivo, prima di ripartire ricaricata col president, che si è fatto prestare una bandiera.
Attendiamo con trepidazione le due nuove maratonete che oggi affrontano con impegno il loro battesimo del fuoco: hanno cercato in ogni modo di smontarle ma Rosi e Patti non hanno desistito, malgrado le avversità e la non semplice gara d’esordio, tenendo duro fino alla fine. Sono passate coi lori accompagnatori Facina e Max, mentre la tifoseria esplodeva nell ‘incoraggiamento piu’ sentito. Come per Fabio, incredulo del sostegno e gli incitamenti per Antonio ed Ema. Perché  la squadra supporto, grandi e piccoli, ha aspettato tutti: impavida del vento e del sole cocente è rimasta in mezzo alla strada ad incitare con energie inesauribili  i propri atleti e tutti gli altri che sono sfilati, piu’ o meno provati, decisi o timorosi, doloranti o scanzonati, contenti di sentirsi accolti ed incoraggiati anche se in una lingua, che magari non è la tua, ma che riconosci come autentica in ciò che esprime e per la carica ed il coraggio che infonde, in un momento di sconforto o di sfiducia nelle proprie capacità di riuscita.  
All’arrivo, in un bellissimo parco, tutta la tifoseria si è riunita, per immortalare le singole vittorie dei nostri, ma soprattutto per premiare il coraggio di coloro che nonostante le difficoltà non hanno mollato, portando a termine ciò che si erano prefissati, indipendentemente dal risultato in fatto di tempi ottenuto e classifica, ma nel vero spirito dello sport : partecipare dando il meglio di se stessi. Anche Ema, sostenuto dalla colonna sonora de “Il gladiatore” cantata da Michela e dagli altri. O come l’atleta sconosciuto, che sentitosi male sul rettilineo, ha passato il traguardo sulla sedia mobile spinta dai volontari d’assistenza. Il trionfo è stato arrivare. Ed arrivare tutti.
Scritto da Fiamma

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