sabato 19 dicembre 2009

HONOLULU MARATHON


Immaginavo che fosse una maratona strana.. infatti ne ho avuto conferma. Gia' dall' inizio non mi e' sembrato affatto normale vedere la folla dei partecipanti che molto prima dell' alba si dirigeva verso il quartiere Ala Moana ( dove c' era la partenza ) mischiandosi al rumoroso popolo della notte che ancora animava la citta'. Nonostante l' orario, la temperatura e l' umidita' erano tali che sudavo gia' solo a camminare ( forse era l' emozione ), ma stoicamente indossavo sia la canotta nazionale per la prima parte della corsa, sia la canotta rossa 3C per la seconda meta'. Alle 5 in punto mi sono fatto sorprendere, non me lo aspettavo proprio: quando ho sentito lo sparo dello start tutti hanno alzato la testa e mi sono accorto che nel cielo ancora buio pesto i fuochi d' artificio illuminavano la spiaggia .. cominciava la festa. Ho visto babbi natale, samurai, gente vestita in ogni modo con parrucconi, kimono, collane di fiori e vestiti hawaiiani. Una miriade di strani nomi giapponesi ( o forse erano solo uno scherzo ) .. praticamente impronunciabili. Tutti scatenati che correvano, camminavano, urlavano o intralciavano liberamente ogni angolo del percorso. Pochissimi italiani, forse 30, diciamo 50 in tutto il percorso compresi gli accompagnatori che a bordo strada facevano un timido tifo ( giustamente... eravamo meno dello 0,2% ). Dopo aver attraversato Waikiki, la parte piu' famosa della citta', ci siamo diretti verso le zone periferiche residenziali nei pressi del vulcano. Passate le 6.30 si sentiva gia' il sole che era salito dall' oceano poco prima. Se non lo avevo capito prima, a meta' percorso quando ho visto che i saliscendi erano lunghi e frequenti, ho realizzato che la corsa sarebbe stata impegnativa. Ciononostante in direzione opposta vedevo atleti che fingendo palesemente di essere aborigeni o vestendo costumi da Minnie ( la compagna di Topolino ) si accingevano a raggiungere il traguardo entro le 3ore. Ne ho viste di tutti i colori: donne che correvano in costume da bagno, gente scalza, tanti invece con pantaloni lunghi tecnici che noi usiamo solo quando nevica, persino un samurai che correva ( giuro che se non lo vedevo non ci credevo !! ) con i calzari giapponesi di legno!! si chiamano "geta" .. ma per fortuna correva piu' lento di me. Avrei voluto scattare piu' foto ma l' ultima volta che mi sono fermato per chinarmi a scattare una foto a momenti non mi alzo piu': le gambe chiedevano la mia concentrazione. E' stata dura, tanto che ad un certo punto ho chiesto se quello che vedevo in lontananza era il Diamond Head ( il vulcano su cui avevo arrampicato il giorno prima e dietro il quale c' era l' arrivo ) ....ovviamente risposta affermativa. Pausa a tutti i ristori, un ristoro ogni 2km, 2foto ogni 3km, piu' di 20000 ( si diceva 23000 ) partecipanti di cui si diceva 60% giapponesi, ma secondo me, e non solo secondo me, erano almeno 80-90%, e numerosissime donne sicuramente piu' della meta' dei presenti. Verso gli ultimi chilometri sfilata davanti alle bellissime villette sull' oceano appena fuori Honolulu, fra cui anche una presunta casa di Tom Selleck e probabilmente anche la casa di qualche amico di infanzia di Obama. A due chilometri dal traguardo ( appena finita l' ultima salita ) ho sfoderato e cominciato a sventolare le bandiere tricolori che avevo portato con me. Sulla linea di arrivo forse in mezzo agli idiomi giapponesi o locali si e' sentito anche dire "Italia" e dopo aver ricevuto la collana di conchiglie e una pacca sulla spalla "good job" solo 10 metri piu' in la' c'erano getti d'acqua sotto i quali mi sono fermato fino a farmi venire i piedi palmati. Nell' area del Kapi'Olani Park oltre al ritiro borse personali ( che giusto per essere strani erano state consegnate il sabato pomeriggio - non prima della partenza come tutte le altre maratone - ? ) c' era anche un' area dedicata con 50 messaggiatori shiatsu ( non 2 o 3 ). Alle ore 16 ( 11ore dopo la partenza ) c'era ancora gente che tagliava il traguardo, magari mano nella mano con al collo borse grandi abbastanza per fare un picnic. L' ultimo, ho scoperto poi, e' arrivato quando il sole era gia' tramontato, dopo 16ore e 34min dallo start. Tanti, tantissimi, non immaginate quanti sprovveduti si sono cimentati in quella che definivano "mission" ( = finire i 26,3 miglia della maratona ) senza aver mai corso piu' di 10km ( o magari senza aver mai corso affatto ); dopo l' arrivo ( anzi, sicuramente prima ) zoppicavano inesorabilmente ( anche 2gg dopo ): e' questo il caso di Yusuke ( sono sicuro di come si scrive ma non di come si pronuncia ) il giapponesino 22enne che vive ad Adelaide ( Australia ) che dormiva nel mio stesso ostello. E' soltanto uno dei tanti pazzi/e del Sol Levante che nei giorni seguenti zoppicavano nell' ostello cosi' tanto che non riuscivano a fare le scale. Un saluto anche a GianLuca Fogliato di Asti che oltre alla compagnia pre e dopo gara, ha il merito di essere arrivato 203imo in classifica assoluta.
Cosa mi resta da dire? ...

ALOHA!

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